Non profit
Quelli che han letà di Vita
Nel 1994, la legge 266 sul volontariato inizia a far sentire i suoi effetti. Nascono decine di sigle nuove. Alcune destinate a diventare grandi insieme a noi.
Che anno quell?anno! Nell?associazionismo italiano iniziano a germogliare i semi gettati dalla legge quadro sul volontariato, la 266 del 1991 che definiva le organizzazioni di volontariato, istituiva il registro regionale e creava l?Osservatorio nazionale sul volontariato. A cascata in tutta Italia nascono associazioni per iniziativa di gruppi di persone che vogliono dedicare parte del loro tempo libero alla solidarietà.
Nascono grandi sigle: il 15 maggio Gino Strada con alcuni amici fonda Emergency. In quell?anno nasce 30 ore per la vita e inizia la sua attività Terre des Hommes Italia che, grazie a due fortunate campagne pubblicitarie sul sostegno a distanza “mille mamme per mille bambini”, conquista migliaia di sostenitori e fa il salto di qualità: da associazione diventa fondazione. La fondazione nasce dall?incontro con importanti donatori fra cui l?imprenditore Ermanno Magnani che ne garantisce la base economica. Oggi ambedue queste realtà sono compagne di strada di Vita, in quanto fanno parte del suo comitato editoriale. Ma insieme alle grandi sigle ne nascono una miriade di piccole che sono testimonianza di una nuova voglia di stare insieme e di rompere la gabbia dell?egoismo. Facciamo qualche esempio. A Bergamo un gruppo di giovani fonda l?Associazione obiettori non violenti con lo scopo di promuovere l?approvazione della legge sull?obiezione civile, che sarà promulgata quattro anni più tardi.
Nel 1994 i giovani, e non solo, vengono investiti dalla grande paura per l?Aids. I morti per il virus superano in Italia le 4mila unità con un incremento del 18% rispetto l?anno precedente. Si moltiplicano le iniziative di volontari che vogliono aiutare i malati e intendono fare informazione e quindi prevenzione. Da un coordinamento tra alcune associazioni di volontariato della regione Friuli-Venezia Giulia nasce Stop Aids, in particolare grazie al gruppo di auto mutuo aiuto per persone sieropositive di Pordenone e di Udine. Alla Kalsa di Palermo padre Sorge apre la Casa famiglia dedicata a don Puglisi. La casa ospita, in un clima familiare, i malati che dopo i ricoveri in ospedale non hanno un tetto.
Nella primavera del 94 nasce Abc che sta per Associazione bambini cerebrolesi. Una delle prime battaglie del gruppo, che ha sede a Fauglia in provincia di Pisa, è quella del rimborso delle spese sanitarie.
Un?altra emergenza degli anni 90 è rappresentata dall?usura. La Fondazione san Matteo di Torino, nata per iniziativa della Caritas diocesana, si propone di aiutare la risalita di chi è scivolato nel vortice dell?usura e di prevenire altri episodi.
Camera Oscura è il nome di un gruppo di fotografi che esordiscono con la mostra Crescendo il cui ricavato è destinato ai ragazzi di strada di Bucarest. Sarajevo è invece il luogo d?azione dell?associazione comasca Sprofondo che anche durante la guerra non ha smesso di portare la sua opera pacifista. Dopo gli stravolgimenti geopolitici, i Paesi dell?Est diventano destinatari di aiuti e progetti di sviluppo. Donne insieme è l?associazione di Arezzo che raduna attorno a sé donne ucraine, polacche, rumene, della repubblica ceca, con lo scopo di valorizzare le loro capacità individuali anche ai fini dell?inserimento lavorativo.
Royo e negro è il bollettino informativo redatto dai volontari de Il cerchio, associazione nata il 16 novembre 1994 per seguire progetti di aiuto a Cuba, in Cile, Colombia e Messico. Insegnare la lingua italiana agli stranieri è l?obiettivo di Koiné che nasce a Forlì. I volontari iniziano ad avvertire l?esigenza di fare gruppo e a Roma si svolge il primo convegno nazionale della rete telematica pacifista PeaceLink.
Ma l?Italia scopre anche che si può essere turisti con uno stile diverso e l?Associazione italiana turismo responsabile proprio nel 94 stila la carta d?identità per i viaggi sostenibili. E anche Aitr oggi è partner di Vita proprio nella pubblicazione dell?inserto Tierra. In quell?anno anche Pindorama, nata come associazione culturale, si trasforma in un vero e proprio tour operator che permette di fare concretamente del turismo alternativo. “La nostra scelta è stata quella di provare a stare sul mercato del turismo lavorando con criteri diversi ma con buoni standard qualitativi e di professionalità”, ricordano Massimo Busani e Lucia Pippa.
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